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domenica 26 luglio 2009

Perché le differenze tra un uomo e una donna portano alla lite?

Esistono differenze tra un uomo e una donna, sono differenze che non vanno sottovalutate perché, se le si ignorano o non le si conoscono, spesso portano ad incomprensioni e malesseri nella coppia. Gli uomini e le donne hanno diversi modi di pensare, di parlare, di amare e di agire.
Gli uomini danno importanza soprattutto al potere, alla competenza, all’efficienza e ai risultati. Si definiscono in base alla loro capacità di raggiungere risultati. Raggiungere degli obiettivi è molto importante per un uomo, è un modo di dimostrare la propria capacità e quindi di stare bene con se stesso. Quando una donna dice ad un uomo “cosa fare”, offrendogli un consiglio, lui reagisce male perché ai suoi occhi significa che non sa fare quella cosa o che non è in grado di farlo da solo.
Le donne invece danno importanza all’amore, ai sentimenti, alla bellezza e ai rapporti interpersonali. La comunicazione per loro è molto importante, come è importante per loro “essere ascoltate”. Le donne sono molto intuitive, sono ottime ascoltatrici e tendono spesso ad anticipare i bisogni degli altri. Per una donna non c’è nulla di offensivo nell’offrire un aiuto e nell’averne bisogno mentre per un uomo può significare segno di debolezza. Infatti spesso succede che, ad offrire assistenza ad un uomo, si rischia di farlo sentire incompetente, debole o addirittura menomato. Non di rado, durante le mie terapie di coppia, sento dire ad una donna che il loro tentativo è quello di voler “cambiare” il loro partner e questa è una missione importante per loro “ci riuscirò prima o poi a farlo diventare come desidero”; “deve cambiare, così non va bene”. Pensate per un uomo quanto tutto ciò sia squalificante ed offensivo!.
Le differenze tra un uomo e una donna derivano anche e soprattutto dal “parlare due lingue diverse” che spesso portano a fraintendimenti.
Le donne hanno un modo diverso di esprimere i sentimenti: spesso sento dire da una donna “non mi sento ascoltata né capita da lui” e dall’altra l’uomo che risponde “ma io proprio non sono d’accordo con quello che dici”, perché lui è fermamente convinto di averla ascoltata sempre.
Oppure, quando l’uomo sta in silenzio, lei fraintende e pensa che non la ma più. Sono molte le ragioni per cui l’uomo tende a rinchiudersi in se stesso: magari ha bisogno di risolvere un problema e di trovare una soluzione pratica. Questo suo “chiudersi in se steso” viene visto dalla donna come un “vedi non vuole condividere con me quello che lo preoccupa e io non so come aiutarlo se lui non me lo dice”. Spesso noi donne sbagliamo il momento, perché è fondamentale aspettare un tempo e chiedere nel momento adatto, accettando anche periodi di chiusura da parte di lui. Quando invece una donna vuole a tutti i costi sapere che cosa turba un uomo per voler risolvere subito il problema, “io le chiamo le crocerossine ”, appare invadente ed è proprio quello il modo di far chiudere ancor di più l’altro. Può succedere che si sente soffocare quando lei cerca di confortarlo (che è una cosa che all’uomo non piace) o di aiutarlo a risolvere una difficoltà. Lui può avere la sensazione che lei non lo ritenga in grado di gestire i suoi problemi, che non lo ritenga abbastanza uomo. Può sentirsi controllato, trattato come un bambino o avere l’impressione che lei lo voglia cambiare. Quello che in genere io consiglio alle coppie che manifestano questo problema, è quello di “lasciarsi” periodicamente degli “spazi reciproci”, senza aver paura che questi spazi possano invece far allontanare e di aspettare, nel caso dell’uomo che si chiude in se stesso, che sia lui a chiedere aiuto e non lei ad anticiparlo.
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