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lunedì 24 novembre 2008

La comorbidità del gioco d'azzardo patologico

Comorbidità del gioco d’azzardo patologico
Il gioco d’azzardo patologico è un disturbo psichico a se stante con un alta comorbidità per altre patologie psichiche e si instaura su una personalità disturbata, con possibilità di presenza di disturbi relazionali e sociali. Il funzionamento globale del soggetto può diventare progressivamente disfunzionale, fino ad essere del tutto compromesso.
L’alta comorbidità del gioco d’azzardo patologico riguarda l’alcolismo, l’abuso di sostanze, il disturbo di personalità antisociale, il disturbo di personalità narcisistico-borderline, la depressione, il disturbo bipolare.

Comorbidità depressiva
Per quanto riguarda la comorbidità psichiatrica, è stata segnalata l’elevata incidenza di sintomi depressivi in soggetti che presentano una dipendenza da gioco d’azzardo.
Una buona percentuale di soggetti con gioco d’azzardo patologico riporta una ideazione suicidaria e si ritiene che alcuni di essi abbia tentato almeno una volta il suicidio. Non è ancora del tutto chiaro se la depressione sia una conseguenza della dipendenza da gioco d’azzardo o se il giocatore patologico soffra di un disturbo depressivo.

Comorbidità con gli stati di dipendenza da sostanza
Il gioco d’azzardo patologico e la dipendenza da sostanze presentano nella loro sintomatologia numerose analogie. I criteri di inclusione previsti dal DSM-IV per i due disturbi sono in effetti abbastanza simili: presentano entrambi fenomeni di tolleranza, dipendenza, craving, astinenza, oltre ad un rilevante impatto sulla vita personale, familiare, sociale, finanziaria e legale del soggetto coinvolto. La perdita di controllo è inoltre esperienza comune sia ai soggetti tossicodipendenti sia ai giocatori problematici.
Il craving indica la brama irrefrenabile verso un oggetto o l’impulso di svolgere un comportamento. Esso viene inizialmente vissuto come un impulso che fornisce effetti altamente benefici al soggetto. In una fase successiva il soggetto è assorto sempre più ripetutamente dall’azione compulsiva: il craving è sempre più intenso sia per la mera ricerca di piacere sia per allontanare stati disforici (noia, ansia, depressione, ecc.). I ritmi di abuso si fanno poi serrati e compaiono i primi sintomi da sindrome da astinenza dovuti ai tentativi di esercitare l’autocontrollo. Nel tentativo di resistere al craving si nota l’incapacità dell’individuo di controllare l’impulso. Il dipendente riuscirà a frenarsi solo per breve tempo e tornerà repentinamente ad indulgere nel comportamento distruttivo. L’illusione di potere, l’esaltazione iniziale cede il passo alla constatazione dell’incapacità di controllarsi. In questi momenti sono presenti tutti i sintomi tipici della crisi d’astinenza quali irritabilità, ansietà, insonnia, sudorazione, tremori ecc.
Il concetto di tolerance (tolleranza) descrive la reazione psico-fisica che impone l’aumento delle dosi dell’oggetto della dipendenza o del comportamento. Essa non è sempre presente con continuità ma può andare a sbalzi alternando momenti di maggior controllo e aumentando improvvisamente.

Comorbidità con gli stati di dipendenza da alcol
Molti studi riportano un incidenza di gioco d’azzardo patologico da otto a dieci volte maggiore in pazienti alcol -dipendenti rispetto alla popolazione generale.
Tra il gioco d’azzardo e l’alcolismo esistono molte affinità. Spesso il bere e l’assunzione di droghe accompagna il gioco d’azzardo.
La presenza di patologie relative al gioco d’azzardo, pone questi pazienti ad un maggior rischio di ricadute nell’alcol (in molti casinò le bevande alcoliche sono distribuite gratuitamente), così come li espone al pericolo di un mutamento di dipendenza: è possibile, infatti, che i giocatori sostituiscano lo “stato” che deriva dall’assunzione di alcol, con quello provocato dall’azione del gioco d’azzardo.
Somiglianze forti tra l’alcol-dipendenza e il gioco d’azzardo patologico riguardano la progressività del disturbo, la perdita del controllo, che può essere periodica o continua, la continuazione del comportamento di dipendenza nonostante le conseguenze negative e spesso disastrose sulla qualità della vita. I giocatori d’azzardo associano più facilmente l’uso di alcol alla vincita piuttosto che alla perdita; le vincite al gioco sembrano rafforzare l’uso di bevande alcoliche e ciò spiega perché gioco d’azzardo e alcolismo spesso sembrano andare di pari passo.
Chi beve anche moderate quantità di alcol mentre gioca d’azzardo, tende a giocare più a lungo, spendere più soldi e correre maggiori rischi rispetto a chi non beve. Le ricerche affermano che l’uso di alcol diminuisce la percezione della soglia di rischio.


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