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domenica 15 febbraio 2009

Il gruppo

Il gruppo si identifica come una pluralità in interazione, con un valore di legame.
Pluralità: il gruppo è un insieme numericamente ridotto di persone.
Interazione: è l’azione reciproca tra gli individui del gruppo. Si definisce almeno a tre livelli: il primo è quello dell’influenzamento reciproco dell’individuo (agito), giocato tra l’adattarsi agli altri e ad adattare gli altri; il secondo è il fare insieme più o meno concertato (possibile); il terzo è quello dell’agire contingente caratterizzato da vincoli di tempo, spazio, imposti dal qui ed ora (necessitato).
Legame: è il vincolo che si instaura tra gli individui che compongono un gruppo, definisce i sentimenti di appartenenza che si sviluppano tra chi si trova a condividere un campo di interazioni. Questo legame è segnato profondamente da fatti di ordine psicologico: bisogni, desideri, rappresentazioni.


I bisogni individuali e i bisogni del gruppo

Il gruppo è il luogo nel quale si possono esprimer e soddisfare o veder frustrati l’intera gamma dei bisogni individuali.

I bisogni individuali: stima e autostima, identità, sicurezza e contribuzione.
1) La stima e l’autostima sono correlate: tanto più ci si sente apprezzati e ben valutati dal proprio ambiente, tanto più alto sarà il livello di autostima, cioè l’apprezzamento che si ha di sé e il valore che si attribuisce. Il gruppo offre la possibilità di soddisfare questo bisogno, creando una situazione di “gruppalità” permanente.
Nelle situazioni di gruppo è possibile sperimentare l’apprezzamento e riconoscimento degli altri per le proprie doti personali e professionali e gli individui mostrano questi valori per il bisogno di vederli confermati e vederli crescere dentro di sé.

2) Il bisogno di stima e di autostima e correlato a quello di identità ( le proprie caratteristiche, idee, capacità, aspettative, dunque ciò che riguarda la consapevolezza di sé) e all’esigenza di vederla riconosciuta dagli altri. Più una persona ha una buona consapevolezza di sé, più sarà nella situazione di ricevere feedback dal gruppo, attraverso le opinioni e le percezioni che gli altri riferiscono e riflettono parlando di noi stessi.

3) Il bisogno di sicurezza: il gruppo protegge, copre dalle responsabilità individuali; è dunque un prendere da parte degli individui.

4) Il bisogno di contribuzione : è rappresentato dalla spinta a fare, come la necessità di vedere le proprie realizzazioni e il proprio prodotto reso esplicito e pubblico, di svolgere un’attività il cui esito sia visibile e valorizzato dagli altri e nel quale si veda riflessa la propria personalità, capacità, competenza.

I bisogni del gruppo:
1) Il senso di appartenenza: è il sentimento comune dei membri del gruppo che si riconoscono come unità, in norme, valori, cultura che essi stessi hanno generato.

2) Essere per: è la sicurezza di poter contare sulle risorse messe a disposizione dagli altri, di non essere soli nell’affrontare ed eseguire un compito, di condividere rischi e risultati.
In un gruppo è importante che ci sia un giusto equilibrio tra i bisogni individuali e quelli di gruppo. Il gruppo diventa più efficace se possono essere presenti individualità e gruppo. È necessario che le tendenze alla conformità nel gruppo integrino la diversità individuale.
Occorre sottolineare che spesso il gruppo sviluppa una pressione sugli individui che spinge verso il conformismo affinché essi giudichino, agiscano in accordo con l’opinione e l’azione del gruppo.
L’altro estremo è occupato dall’anti-conformismo: cioè impossibilità dell’individuo di uniformarsi anche minimamente al gruppo e si manifesta come il rifiuto di accordare azioni e giudizi al gruppo.
A metà si pone l’indipendenza in virtù della quale l’individuo esprime opinioni e proposte personali ma è in grado di negoziare all’interno del gruppo la sua posizione con quella del gruppo e degli altri gruppi.
Individualità è sinonimo di utilizzo e valorizzazione delle differenze, arricchimento e creatività; tutto ciò contribuisce alla crescita del gruppo e al buon raggiungimento dell’obiettivo preposto.

Un gruppo funziona bene, se oltre al dare spazio alle differenze individuali, il gruppo è aperto e cioè se ogni membro si dà la possibilità di esprimere le proprie idee e opinioni liberamente, senza sentire di essere giudicati e di doversi di conseguenza difendere, difendere la propria individualità per paura che non venga accettata dagli altri.
Una buona apertura all’interno del gruppo aumenta il disaccordo e il dissenso e permette di gestire e impiegare costruttivamente il conflitto che spesso invece si tende a nascondere e a negare per paura che venga fori chissà che cosa ma anche per la caratteristica del gruppo di proteggere. Ma poi ci si chiede: perché il gruppo ha bisogno di proteggere?
Per funzionare bene è inoltre fondamentale che, tra i membri di un gruppo, sia presente il feedback: è la percezione circa le informazioni di ritorno e il livello di ascolto per le opinioni espresse dagli altri. Conoscere se stessi nel contesto del gruppo significa conoscere come ci si mette in relazione con gli altri. La fonte più importante e significativa per questo apprendimento è il feedback fornito dagli altri membri. Il feedback è una fonte di autoconoscenza alla condizione che il ricevente sia in grado di accettarlo e accoglierlo e che lo consideri un arricchimento per sé.


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